TERMOLI. L’ospedale di Larino deve essere inserito nella rete nazionale dei centri Covid. “E’ ora, decisivo che i vertici istituzionali del Molise escano dalle miserevoli diatribe in corso e aprano con il Governo un dialogo per realizzare a Larino un ospedale Covid regionale e anche, se fosse possibile, di vasta area”.
Potrebbe riassumersi con queste parole (tratte dal periodico la fonte organizzatore dell’evento), la conferenza stampa che questa mattina ha visto seduti intorno allo stesso tavolo i sindaci di Termoli e Larino, il Vescovo Gianfranco De Luca e il responsabile del periodico la fonte don Antonio Di Lalla.
Insieme per dimostrare e ribadire che la proposta, elaborata dal generale Angelo Giustini, dal commissario ad acta della sanità molisana, quella di trasformare l’ospedale di Larino in centro Covid regionale e dipartimento di malattie infettive, non è la costruzione di un’ennesima cattedrale nel deserto, ma una risposta concreta, adeguata e tempestiva che può essere realizzata all’interno del Vietri.
Struttura sanitaria che, per le sue caratteristiche strutturali e la sua posizione strategica, è perfettamente idonea a svolgere il ruolo importante messo nero su bianco da Giustini.
Un ruolo, certo non campanilistico ma a servizio dell’intera rete sanitaria regionale e finanche extra regionale. I lavori della conferenza stampa, dopo l’introduzione del direttore Di Lalla, sono stati coordinati da Famiano Crucianelli che ha ricordato l’impegno preso dal periodico la fonte.
“Un impegno – ha affermato – che non ha colori politici. Una battaglia che abbiamo scelto di sostenere perché quella di Giustini è una proposta lungimirante che guarda al futuro. Perché Larino? Elementare, c’è già una struttura esistente e funzionale. Seconda ragione che giustifica la nostra battaglia è l’equilibrio e l’armonia che la sanità molisana deve avere. Non critichiamo nessuno. Ma è evidente che in basso Molise si registra una sproporzione di risorse sanitarie rispetto al resto della regione.
L’Ospedale Covid a Larino in rete con il San Timoteo restituirebbe a quest’area un polo sanitario di eccellenza che guarda non al passato ma al futuro”.
La parola è passata poi al sindaco di Larino Pino Puchetti. Quest’ultimo ha ricordato ai tanti presenti quanto accaduto in questi mesi legati alla gestione dell’emergenza e la difficoltà di dividere i centri Covid da quelli no Covid che ha portato alla paralisi delle prestazioni ordinarie. Puchetti ha ricordato l’impegno di ben 100 sindaci a favore della proposta Giustini, così come quello del consiglio regionale che ha impegnato il governatore Toma a realizzare un centro Covid al Vietri.
“Bisogna riequilibrare le scelte sanitarie – ha aggiunto- i fondi stanziati per l’emergenza sanitaria possono essere subito utilizzati. È il momento giusto per fare un ragionamento serio in tema sanitaria. Stiamo decidendo qualcosa di importante per la nostra comunità, per l’intero Molise”.
Il sindaco Francesco Roberti poi, anche in qualità di presidente della Provincia, ha ribadito che la proposta rende giustizia all’intero territorio basso molisano. “Lasciamo perdere il passato guardiamo al futuro. Certo ora bisogna essere concreti, capire chi fa il piano. Di certo non lo facciamo noi sindaci. Il Covid deve insegnare alla politica come comportarsi. Dobbiamo essere uniti per dimostrare la concretezza del nostro agire. E’ finito il tempo della balena bianca. Dobbiamo dare risposte rapide, veloci e concrete. No ai mega progetti, ma proposte concrete come quella di Giustini”.
Il Vescovo De Luca poi, ha sottolineato l’impegno della curia nel fare incontrare i sindaci perché solo dal dialogo e dal fare insieme nasce quel bene comune a vantaggio dell’intero territorio. “Ho sposato l’iniziativa e mi sono fatto promotore della stessa perché c’è da riequilibrare la nostra sanità, costruire un modello alternativo a quello del Nord dove qualcosa non ha funzionato. La proposta di trasformazione del Vietri in Centro Covid non è la rivendicazione di una parte, Larino. Ma è la risposta migliore alle linee nazionali perché è un ospedale modulabile perfettamente rispondente alle necessità di dare risposte di eccellenza”.
Tanti i presenti, nello spazio esterno della Curia, tanti sindaci, semplici cittadini, ma anche diversi consiglieri regionali come Vittorio Nola, Vittorino Facciolla, Michele Iorio, Patrizia Manzo, Micaela Fanelli. Ma anche Giovanni Di Stasi e Giuseppe Astore. Politici di ieri e di oggi che hanno voluto, con la loro presenza, appoggiare pubblicamente la proposta del commissario ad acta Giustini, ma soprattutto ribadire che la programmazione sanitaria deve tornare in Consiglio regionale.
Un consiglio che all’unanimità ha già impegnato il governatore Toma a fare del Vietri un centro Covid “perché i fondi ci sono e il Molise non può perdere questo treno, ora che sia la porta orientale che quelle occidentale, per dirla con le parole del consigliere Nola, sono d’accordo”.