CAMPOBASSO. “È inesatta l’affermazione secondo cui l’unica proposta trasmessa al Ministero sia quella relativa alla realizzazione di un Centro Covid-19 presso la struttura ospedaliera Vietri di Larino. Chi l’ha fatta, evidentemente, non è a conoscenza della reale situazione”.
Le parole sono quelle del governatore della regione Donato Toma, che in una nota sintetica ma eloquente afferma “ieri (18 giugno) la Regione Molise ha trasmesso sul SiVeAS, Sistema nazionale di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria istituito presso il Ministero della salute, la proposta di potenziamento della Rete ospedaliera per l’emergenza Covid-19 nella regione Molise, dopo che, nella giornata di mercoledì 17, avevo provveduto ad inviarla direttamente al ministro Speranza”.
Dunque alla fine al Governo Conte, al Ministro della Salute Roberto Speranza, sono pervenuti due progetti diversi relativi alla costituzione in Molise di un ospedale Covid. Uno è quello presentato dal commissario ad acta Angelo Giustini che ha trovato l’avallo di ben 118 sindaci, di 11 consiglieri regionali, di molti comitati ed associazioni. L’altro è stato realizzato ed inviato dallo stesso Toma con l’apporto dell’azienda sanitaria.
Due progetti diversi, due idee diverse di concepire la gestione sanitaria in caso di una ripresa dei contagi. Da una parte l’idea progettuale di Giustini di trasformare il Vietri di Larino in ospedale Covid distinto dal Cardarelli di Campobasso. Dall’altra quella sposata da Toma e dall’azienda sanitaria regionale che vorrebbe gestire l’emergenza proprio al Cardarelli, in un’apposita ala, quella in precedenza prevista per la realizzazione dell’hospice.
La parola passa, dunque, al Ministro della Salute Speranza e ai suoi tecnici. A loro il compito di vagliare i due progetti e dire quale meglio soddisfa i parametri previsti dalla legge.