LARINO. In attesa di conoscere la data certa per la posa della prima pietra del nuovo impianto sportivo del centro frentano, riceviamo e pubblichiamo la nota dei consiglieri comunali del ‘Germoglio’, con la quale approfondiscono la vicenda che da sei lustri occupa le pagine della cronaca locale mentre intere generazioni di larinesi hanno atteso invano di avere, almeno, un campo sportivo comunale dove magari veder trionfare la locale squadra di calcio e dove coltivare sogni sportivi.
“Il tempo scorre e dell’affidamento dei lavori per il completamento degli impianti sportivi non si vede nemmeno l’ombra. Eppure, la copertura finanziaria è completa, anche se lo era già, grazie al rocambolesco recupero dei fondi Enel da parte dell’amministrazione. Quindi, cosa impedisce ancora di procedere con l’affidamento al raggruppamento di imprese primo in graduatoria che è in attesa ormai da più di un anno?
Per cercare di capire meglio, riavvolgiamo il nastro e ritorniamo sull’ultima nota del Sindaco, che è stato costretto, a malincuore, a dover ribadire alcune informazioni circa gli Impianti Sportivi e la famosa Convenzione con l’Enel, approfondendo taluni aspetti fondamentali.
In un precedente articolo, quello che il Sindaco ha definito denigratorio dell’operato dell’Amministrazione, avevamo riportato le parole espresse pubblicamente, durante il Consiglio Comunale dello scorso febbraio, dall’assessore Giuseppe Bonomolo, che attribuiva i ritardi dei lavori relativi agli impianti sportivi alla mancata copertura finanziaria da parte dell’Enel, che in una misteriosa lettera del 7 luglio 2016 avrebbe espresso la volontà di ritenersi svincolata dalla Convenzione del 1992 perché era trascorso troppo tempo. Lettera che, sempre a quanto detto dall’assessore, sarebbe stata occultata dall’ex Sindaco Vincenzo Notarangelo. A parte l’illazione, perché una lettera occultata certo non compare tra gli atti del Protocollo, riteniamo necessario sviscerare i contenuti della missiva.
Il 7 luglio 2016, l’Enel rispondeva a una nota dell’8 giugno dello stesso anno, attraverso la quale il Comune di Larino richiedeva la realizzazione di una Unità Informativa Enel, cioè un punto di informazione con annessa area espositiva museale, contenente oggetti facenti parte della “civiltà elettrica”, come una dinamo, la lampadina di Volta, la miniatura di una centrale a carbone e altro, con uno scopo didattico, perché poteva essere visitata dalle scolaresche.
Questo perché la Convenzione del 1992, oltre a contemplare il ristoro economico (gli attuali 355.000 euro) a fronte del parere favorevole del Comune di Larino per la costruzione della Turbogas, prevedeva ulteriori benefit non economici, consistenti nella realizzazione di opere materiali quali marciapiedi, piantumazione di un certo numero di alberi e anche la famosa Unità Informativa. Nel corso degli anni, però, come spiegato dall’Enel nella lettera, avendo l’intero settore elettrico subito una profonda trasformazione, dettata soprattutto dalle nuove politiche ambientali che strizzavano l’occhio alle fonti di energia pulita e rinnovabile, lo scenario era cambiato: molti impianti tradizionali, compreso quello di Larino, erano stati dismessi e quindi, essendo venuti meno tali presupposti, l’Unità Informativa aveva perso quella vocazione iniziale per il quale era stata pensata. Cioè, quel punto informativo non era più indispensabile e il museo sarebbe stato anacronistico rispetto al nuovo modo di pensare all’energia.
Quindi, quando nella lettera scrive che a distanza di 24 anni dalla stipula della citata convenzione, sono venuti meno i presupposti della stessa e delle misure compensative ivi contemplate, non fa riferimento alla somma di 355.000 euro, ma proprio all’oggetto della lettera, cioè alla realizzazione dell’Unità Informativa. Per di più, l’Enel si rendeva disponibile a un incontro, al fine di illustrare proprio il nuovo progetto innovativo Futur-E, fondato sulla riqualifica del territorio in termini di sostenibilità ambientale. E teniamo anche a ricordare che l’Enel non si sarebbe potuta rifiutare di erogare il ristoro economico stabilito nella Convenzione, perché era dovuto per l’impatto ambientale sul territorio. Inoltre, la Turbogas, anche se non più funzionante, era stata costruita.
Un altro aspetto da chiarire è la dichiarazione dell’Assessore Bonomolo circa l’approvazione, da parte dell’ex Sindaco, del progetto relativo agli Impianti Sportivi. Bisogna precisare che l’Amministrazione Notarangelo aveva approvato quel progetto dal punto di vista meramente tecnico, mentre il progetto esecutivo, a cui hanno fatto seguito bando e gara d’appalto per completare i lavori, è stato approvato dall’Amministrazione Puchetti con Deliberazione n.197 del 10/12/2018. A dimostrazione che la copertura finanziaria c’era.
Ora, visto che per la seconda volta si è dimostrato che i ritardi relativi agli impianti sportivi non sono legati alla vicenda Enel, chiediamo nuovamente qual è il vero motivo?.
Infine, se ricercare la verità e voler fare chiarezza, facendo per giunta una ricostruzione basata su documenti e non su illazioni fantasiose, equivale a denigrare, come dichiarato dal Sindaco nella sua ultima nota, consigliamo di rivedere il significato del termine. Denigrare è ciò che è stato fatto pubblicamente da un Assessore, quando ha dichiarato “Siamo stati danneggiati dal vecchio Sindaco”, con un’accusa ben precisa, quella dell’occultamento della lettera, e dando un’interpretazione del tutto personale della stessa”.