TERMOLI. Domenica 30 gennaio 2022 si è svolta a Termoli presso la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo la “Preghiera diocesana per la Pace organizzata dalla Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali e L’Azione Cattolica. Come ormai, tradizione l’ultima domenica di Gennaio è dedicata alla riflessione sul Messaggio per la Pace che il Papa consegna al mondo intero. Anche quest’anno, non è stato possibile realizzare la marcia della pace per le strade della città, ma, il percorso proposto è stato un cammino interiore fatto di ascolto, preghiera e riflessione. La celebrazione è stata presieduta dal vescovo, mons. Gianfranco De Luca, insieme al parroco, padre Enzo Ronzitti.
Le tre vie da intraprendere, che Papa Francesco propone per la costruzione di una pace duratura, sono: il dialogo tra le generazioni, educazione e la dignità del lavoro, queste hanno accompagnato la preghiera attraverso la lettura dei brani del messaggio e l’ intonazione di salmi tradotti in lingua corrente.
Ad ogni tema è stata legata una testimonianza di chi nella concretezza della vita sperimenta come, attraverso l’impegno di ogni giorno, si costruisce la pace.
Sul “dialogo fra le generazioni” ha raccontato la sua esperienza Daniele, infermiere domiciliare, che ha sottolineato come la solitudine degli anziani, già presente in alcuni contesti prima del Covid, durante la pandemia ha portato all’isolamento sociale con interruzione dei contatti con l’esterno e con l’impossibilità di condurre una vita relazionale.
Con il progetto “L’ascolto riaccende la speranza” il personale sanitario si è recato a casa delle persone interessate e ha fatto “da ponte” per le videochiamate o per semplici telefonate offrendo così con amore e senso di fraternità momenti di vicinanza e conforto rispetto a possibili situazioni di solitudine ed emarginazione. Daniele ha riportato episodi in cui l’ascolto delle persone anziane è stato per lui fonte di crescita e arricchimento umano.
Un papà e una mamma hanno raccontato il loro impegno educativo attraverso una preghiera per le nuove generazioni, chiedendo al Signore la protezione per i bambini, i giovani perché possano continuare a coltivare i loro sogni, a riconoscere la propria vocazione a diventare veri “Artigiani della pace” sorretti da genitori, insegnanti e adulti responsabili.
Infine, molto coinvolgente, la testimonianza di Lello, responsabile delle risorse umane di una azienda, che ha raccontato come ogni giorno il suo cuore è pieno di angoscia perché si confronta continuamente con sofferenze, disagi e disperazione a causa della disoccupazione. Anche in una situazione così complicata, Lello ci ha fatto intravedere che un’altra via è possibile se il valore della persona viene posta al centro di ogni azione produttiva.
Il Vescovo Gianfranco De Luca ha poi sottolineato come la pace va cercata e riconosciuta e diventa reale solo con l’impegno di tutti e va sempre accolta come un bene donato dall’alto.
Ai piedi dell’altare i Ragazzi dell’Azione Cattolica, e le Associazioni e Movimenti della diocesi, hanno deposto tantissimi fiori colorati per creare “Il giardino della pace”, i fiori erano tutti in stoffa e cuciti a mano, poiché come recita lo slogan del mese della pace: Ricuciamo la pace”, si è voluto sottolineare che la pace fiorisce se si è disponibili a usare le nostre mani per tenere insieme stoffe diverse , ma sempre preziose agli occhi del Signore.
La preghiera si è conclusa con l’invocazione universale per tutta l’umanità: per la Chiesa, per i poveri, i malati, il bene comune, le famiglie, le donne, i giovani, i bambini. Nel salutarsi, i partecipanti si sono lasciati con l’impegno nel cuore di diventare, sempre più, veri costruttori di pace.