Cittadino onorario di San Giuliano di Puglia luogo simbolo della tragedia del 31 ottobre, il magistrato era rimasto legato proprio al paese degli angeli e alla sua gente.
MODUGNO. Avrebbe compiuto 83 anni il prossimo 17 maggio, ma il suo cuore non ha retto e si è spento nel pomeriggio di oggi, venerdì 29 aprile, Nicola Magrone, l’ex Procuratore di Larino che ha legato i suoi anni di reggenza dell’avamposto di giustizia frentano alla tragedia consumatasi a San Giuliano di Puglia quel 31 ottobre 2002, al processo che nei suoi gradi di giudizio portò alla condanna di coloro che vennero riconosciuti colpevoli per quelle vittime innocente.
Magrone era nato a Modugno, come detto il 17 maggio del 1940, dopo gli studi e l’avvio al lavoro come capo stazione delle ferrovie italiane, nel 1971 entrò in magistratura ricoprendo l’incarico di pretore in quel di Monza occupandosi, tra le altre questioni, anche di reati ambientali connessi alla costruzione dell’insediamento abitativo di Milano 2. Negli anni successivi assunse l’incarico di sostituto procuratore a Bari dove si è occupato di criminalità organizzata e soprattutto del caso di Palmina Martinelli. Poi ricoprì la carica di presidente della Corte d’assise di Potenza. Dal 2003 al 2010, come in tanti ricorderanno, non soltanto nella ‘sua’ San Giuliano di Puglia ha ricoperto il ruolo di capo della Procura di Larino.
Ed io, come giovane giornalista di quest’area geografica, lì l’ho conosciuto, al quarto piano del Palazzo di Giustizia. In quella stanza, dove appesa vi era sempre una foto degli ‘angeli’, i faldoni di un’inchiesta che ha cambiato la sua quotidianità a Larino come del resto già accaduto nel suo passato, come detto, con la storia di Palmina Martinelli. Anni di grandi inchieste, di pagine di storia della Procura che in tanti non dimenticheranno. Lì l’ho conosciuto e lì ho imparato ad essergli amico tanto da fargli anche qualche volta d’autista in qualche serata condivisa con gli altri colleghi davanti ad un buon piatto. Un’amicizia rispettosa continuata anche dopo la cessazione del suo incarico a Larino e quello di procuratore generale aggiunto onorario presso la Corte di Cassazione. E poi ancora quando nel 2012 per la prima volta venne eletto sindaco della sua città, un’esperienza durata poco più di un anno salvo poi essere rieletto nel 2015 e completare il suo mandato fino al 2020.
La sua carriera di magistrato, ma anche il suo amore per la Costituzione italiana racchiuso nel ‘Piccolo Libro della Costituzione, edito da Sud Critica nel 2004 e il ‘Processo a Palmina, di Edizioni dall’Interno del 1984, la sua passione per la politica, la sua passione per la verità. Mancherà ai suoi concittadini di Modugno, mancherà a quanti l’hanno conosciuto ed apprezzato. Mancherà il suo sorriso.
I funerali saranno celebrati nel pomeriggio di lunedì primo maggio nella chiesa matrice di Modugno. A Dio Consigliere. Sentite condoglianze alla nostra amica e collega Clara Zagaria e alla famiglia da parte mia e dalla redazione di nelmolise.it
Nicola De Francesco