LARINO. Non si è fatta attendere la risposta del gruppo di maggioranza che sostiene l’amministrazione Puchetti. In una nota diffusa alla stampa regionale il gruppo di ‘Siamo Larino’ ha inteso riportare ordine alla discussione e dare spiegazioni alla cittadinanza ‘affinchè non si scivoli in facili e opportunistiche argomentazioni di natura populista’.
Siamo Larino testualmente scrive: “Il gruppo di minoranza ‘Insieme per Larino’ ha diramato nei giorni scorsi la notizia di un aumento “considerevole” delle indennità di carica spettanti al Sindaco e alla Giunta comunale. L’aumento, dipinto quasi come immorale nei confronti dei “tanti cittadini che stanno vivendo un momento delicato”, viene descritto come una decisione legittima ma quantomeno avida da parte di Puchetti e dei suoi Assessori che, si legge nel post, avrebbero potuto, con quei soldi stessi, dar vita a un “Fondo Sociale” da destinare ai cittadini in difficoltà economiche.
Chiamato in causa, il gruppo di maggioranza Siamo Larino ci tiene a riportare ordine nella discussione e a dare spiegazioni alla cittadinanza affinché non si scivoli in facili e opportunistiche argomentazioni di natura populistica.
Partiamo dalla deliberazione di Giunta comunale n. 130 dell’11.09.2023, quella in cui viene approvata la nuova tabella riportante le indennità mensili di Sindaco, Vicesindaco e Assessori. Innanzitutto, non si tratta di una scelta arbitraria della Giunta comunale, bensì di un preciso disposto dell’art. 1, commi 583 e 584, della L. 30 dicembre 2021, n. 234 (ossia la legge di bilancio per il 2022), col quale il Governo Draghi ha predisposto un adeguamento dell’indennità di funzione dei Sindaci e degli Amministratori, riportando per i Comuni con popolazioni tra i 5.001 e i 10.000 abitanti un aumento del 29%. È inoltre da considerare che le relative indennità sono ridotte del 50% per chi è lavoratore dipendente.
Per poter usufruire totalmente dell’aumento, l’Amministrazione comunale di Larino ha dovuto provvedere a rimuovere la riduzione del 20% degli importi vigente fin dal 2012, quando l’allora Amministrazione comunale, non rispettando il patto di stabilità, fu costretta per legge, e non per arbitrio, a ridursi le indennità previste.
Va chiarito dunque che gli aumenti, previsti per gli anni dal 2022 al 2024 dalla Legge 234/2021, sono interamente a carico dello Stato, e che nel caso specifico del Comune di Larino, solo e soltanto a causa della precedente riduzione forzata, pesano sulle casse comunali per il 20% dell’aumento deliberato.
Va inoltre sottolineato che il Comune di Larino ha adeguato totalmente queste indennità a decorrere dal primo ottobre 2023. Non adeguando le indennità dal primo gennaio 2022, come la legge consentiva, il Comune di Larino ha dovuto restituire allo Stato circa 9.500 euro per l’anno 2022 e circa 5.000 euro dovrà restituirli per l’anno 2023. Preme dunque chiarire che queste risorse hanno una destinazione specifica e non possono in alcun modo essere utilizzate per altri scopi, e quindi costituire un “Fondo Sociale” come proposto dal gruppo di minoranza”.