LARINO. “Percorsi in Biblioteca”, ha fatto centro al suo primo appuntamento dell’anno sociale 2023-24 con la presentazione del libro “Poesia dell’assenza” della poetessa e scrittrice Laura D’Angelo, tenutosi venerdì scorso a Palazzo Ducale nella magnifica sala Freda.
L’itinerario culturale è promosso dal Lions club di Larino con la collaborazione del Comune frentano ed è giunto al dodicesimo anno consolidando sempre di più il connubio fruttuoso; ad aprire la stagione culturale dell’anno sociale in corso la professoressa Laura D’angelo con l’opera “Poesia dell’assenza”.
L’evento moderato da Graziella Vizzarri, dopo i saluti istituzionali del presidente del Lions club Larino e l’assessore alla cultura Iolanda Giusti è entrato nel pieno della serata culturale con un brano di Beethoven al pianoforte proposto dal giovanissimo e talentuoso Dario La Serra, studente del Liceo “D’Ovidio” di Larino, che ha accompagnato la serata con altri due brani musicali di Chopin.
Un’atmosfera quasi magica ha investito la sala Freda introducendo i presenti nel mondo della poesia, dei sentimenti, delle emozioni in versi. La professoressa D’Angelo ha condiviso, quasi al voler rispondere alla domanda cos’è la poesia, lo stupore dell’espressione stessa del senso poetico racchiuso nei versi che nascono dalla contestualizzazione dei sentimenti, della bellezza e se vogliamo delle conflittualità dell’io che si confronta con il mondo. Una ricerca della percezione attenta, senza limiti, che cerca e ritrova il suo significato nei fatti, nel dialogo con sé stessi e con la collettività, una forma di dialogo che deve partire dall’individualità ed andare verso l’universalità riportando ai valori, al sentimento puro ed essenziale. La poesia è anche la voce lirica del dolore e dell’amore, è la compensazione alla sottrazione di cui si ha bisogno, quelle mancanze che destano malinconia: le assenze, il tempo che scorre.
In “Poesia dell’assenza” la D’Angelo sonda la vuotezza e criticità esistenziale che non si riferisce solo al singolo, ma investe un intero percorso sociale ed anche storico definita poesia pronominale, da Giuseppe Manitta nella prefazione. Un Io che si confronta con un tu dilatato, una seconda persona estesa che si presenta con una individualità ben precisa: tu depositario di affetto di qualsiasi natura o come oggetto o soggetto di sentimento amoroso. Una giusta interpretazione magistrale e di alto spessore culturale, come definito dalla stessa autrice, quella del giornalista Giuseppe Pittà che ha arricchito l’incontro con un dialogo interattivo con la D’Angelo. Giuseppe Pittà ha condiviso un excursus puntuale riguardo alla poesia nel suo senso più alto e nel contempo sulla percezione, in “Poesia dell’assenza”, della ricerca di un progetto che si concretizza con le partenze e ritorni, quasi un senso di compiuto suggerito al lettore, seppur l’assenza percepita come malinconia, ricordo affiora a tentare di ricondurre ai valori primari. Quasi un richiamo agli stessi affinché il vuoto delle criticità sociali siano corroborate. Pittà riporta alla necessità di solidarietà, di speranza che possa debellare la solitudine individuale e collettiva, e sottolinea il trasporto che si manifesta nella lettura delle poesie che ben rappresenta la forza vera di quei versi: l’assenza, nelle sue sfaccettature anche più profonde, ma pregni d’amore nel suo senso più impattante che salva l’individuo, la comunità ed il mondo con la sua forza.
Una serata speciale, a detta di tanti, che ha portato la poesia al suo giusto posto, quello centrale, affrontando temi individuali, sociali e valori umani, ha scaldato i cuori caldeggiando sentimenti, una carezza dell’animo, sintomo di un’atmosfera molto favorita dalla declamazione di alcune poesie, dell’opera protagonista, da parte della calda e professionale voce di Gaetano Ricci e Lorenzo Di Maria dell’Aps InCerchio-Compagnia Teatrale Amatoriale di Larino.
L’itinerario culturale “Percorsi in Biblioteca” riprenderà dopo le festività con un intenso programma.