𝗟𝗶𝗰𝗲𝗼 𝗗’𝗢𝘃𝗶𝗱𝗶𝗼: ‘𝘁𝗿𝗮 𝗮𝗰𝗰𝘂𝘀𝗲 𝗲 𝗯𝘂𝗴𝗶𝗲, 𝗶𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗿𝗼𝘃𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗣𝘂𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗮 𝗰𝗿𝘂𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮’.

COMUNICATO STAMPA DEL GRUPPO CONSILIARE ’INSIEME PER LARINO’

LARINO. “Accogliamo favorevolmente ogni intervento finalizzato a ripristinare le condizioni della nuova sede del Liceo D’Ovidio, ma non possiamo rimanere in silenzio davanti alle dichiarazioni del Sindaco e Presidente della Provincia, Puchetti, che liquida come “𝘴𝘤𝘪𝘢𝘤𝘢𝘭𝘭𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘱𝘰𝘭𝘪𝘵𝘪𝘤𝘰” le nostre denunce su una problematica che sta a cuore agli studenti, alle famiglie e all’intera comunità. Lungi dall’essere una questione di schieramenti, i fatti riportati si basano su segnalazioni recenti, per altro circostanziate da eventi significativi come lo sciopero studentesco indetto per il 𝟭𝟴 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 e la lettera indirizzata alla Preside dell’istituito e a Puchetti stesso.

Anche se, come afferma Puchetti, “𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘵𝘶𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘰𝘭𝘵𝘢”, non si possono ignorare i fatti: la 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶, il 𝗰𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝘀𝗼𝗳𝗳𝗶𝘁𝘁𝗼 (che, anche se realizzato con materiali moderni, non dovrebbe in nessun caso cedere, rischiando di provocare danni gravi agli studenti), la 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗹𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 e la 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲 adeguate non sono episodi che si possono semplicemente liquidare come “𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘢𝘭𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢 20 𝘰 25 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘪 𝘧𝘢”. Al momento della denuncia, queste problematiche erano irrisolte e hanno spinto gli studenti a scioperare e a far sentire la loro voce. Se davvero non vi fosse stato alcun problema, cosa avrebbe motivato i ragazzi a manifestare e le famiglie a esprimere una tale preoccupazione, appena pochi giorni prima del nostro intervento?

Puchetti ha poi giustificato le infiltrazioni come effetto di un collaudo antincendio (ma i collaudi non si tengono prima di utilizzare una struttura?), suggerendo che il problema fosse temporaneo. Tuttavia, le segnalazioni ricevute confermano che tracce di infiltrazioni sono visibili in molteplici aree dell’edificio e che i problemi riscontrati non si limitano a un singolo episodio isolato. Anche il crollo del controsoffitto, che ha costretto gli studenti a trasferirsi temporaneamente in un’aula laboratorio, non è stato minimamente citato nella risposta di Puchetti. Dunque, ci si domanda perché un edificio nuovo mostri cedimenti strutturali a poche settimane dall’inaugurazione.

In merito alla mancanza di lavagne interattive e tradizionali, il Presidente della Provincia ha spiegato che le difficoltà tecniche hanno impedito l’installazione delle LIM provenienti dal vecchio edificio. Si è tentato di risolvere il problema con carrelli che, essendo ormai non più in produzione, hanno indotto a ordinare nuove lavagne, le quali sono arrivate comunque solo pochi giorni fa. È importante sottolineare che queste problematiche avrebbero dovuto essere affrontate prima dell’apertura della scuola, poiché la carenza di attrezzature didattiche ha lasciato docenti e studenti privi di strumenti essenziali per la qualità dell’insegnamento per un periodo considerevole.

Questo susseguirsi di errori e aggiustamenti, in una scuola nuova, risulta tutt’altro che ottimale e solleva dubbi sull’adeguatezza della pianificazione per la struttura. Una gestione più attenta avrebbe evitato di esporre la scuola a simili disguidi, assicurando ai ragazzi fin dall’inizio un ambiente attrezzato per la loro formazione.

Oltremodo, riteniamo inaccettabile che Puchetti utilizzi la memoria di una tragedia così profonda e dolorosa per sminuire le nostre legittime preoccupazioni e accuse. Il 2002 è un anno che resta scolpito nella memoria collettiva della nostra Regione, ricordiamo quel tragico evento non solo come un monito, ma come un imperativo per garantire la sicurezza nelle nostre scuole. L’idea che la nostra opposizione possa essere accusata di sciacallaggio per aver sollevato questioni di sicurezza in un nuovo Liceo è, a dir poco, irrispettosa nei confronti delle vittime e delle famiglie colpite da quella tragedia.

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Lungi dal voler creare allarmismi, abbiamo raccolto e portato alla luce quanto segnalato dagli studenti e dalle famiglie, e non certo per interesse politico. Il nostro ruolo è vigilare per la sicurezza delle strutture pubbliche, non fare “sciacallaggio”. Proprio per tutelare il benessere della comunità scolastica, stiamo valutando la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, affinché ogni aspetto critico venga verificato con trasparenza. Non siamo noi a fare “sciacallaggio politico”; al contrario, stiamo agendo con il solo intento di garantire che gli studenti e il personale possano operare in una struttura sicura e moderna, come giustamente dovrebbero aspettarsi”.